A ogni inizio corso ripeto a studenti e studentesse che il disegno migliora sensibilmente con la pratica: dev’essere però una pratica costante, pure se accompagnata dalla paura di sbagliare e dal fastidio di vedere i propri errori sul foglio.

Mi sento abbastanza a posto con la coscienza sul fatto di disegnare costantemente perché con il lavoro riesco a tenere alto il ritmo, ma il disegno libero è un campo diverso.
Così, a gennaio 2025 ho dato peso alla ritualità: un disegno al giorno sul taccuino con protagonista qualsiasi soggetto mi andasse di ritrarre. 

Com’è andato il primo mese?
Benissimo! Mi sono divertita tanto e sono soddisfatta. 
Non sono riuscita a rispettare esattamente la consegna autoimposta di un disegno al giorno perché in alcuni casi ho giudicato sufficiente l’aver disegnato otto ore al pc; in alcune giornate tuttavia ho fatto più di una pagina, quindi dai, ho compensato.

Mi andava di condividere gli sketch, di seguito li ho messi in ordine cronologico.

1 gennaio: planning, inevitabile cartoleria e dita incrociate per il futuro.
(Perché a matita? Boh, non mi ricordo)

2 gennaio: repulisti nell’armadio. Allo sketch sento di dover aggiungere due righe e un mini commento a fumetti, non l’avevo previsto ma a quanto pare mi è inevitabile. Passo alla penna Fudenosuke, negli ultimi mesi la mia gioia.

3 gennaio: rompo gli indugi e mi porto lo sketchbook in un’occasione sociale. Non sono isolata in un angolo a disegnare: sto in piedi e disegno tra un turno e l’altro. Trovo bellissime le pose di chi lancia la palla, quando mi ricapita di vederle così?! 
Il fumetto lo scrivo e disegno il giorno dopo.

4 gennaio: un parallelepipedo, difficile prendere le misure con le scritte e le illustrazioni. Infatti penso troppo, mi distraggo a fissare le lettere e perdo miseramente al gioco (non si può avere sempre tutto).

5 gennaio: ci appassioniamo alla ricostruzione di un pezzo di ceramica trovato incastonato nel fango di un sentiero. (PS: la millechiodi poi non ha tenuto.)

Primo salto temporale, 8 gennaio: scelgo di disegnare la chiusura del periodo natalizio.

9 gennaio: LA RIVELAZIONE 
(e molto bianchetto, perché per la foga di scrivere e disegnare mi dimentico di far caso agli ingombri. Avrei potuto nasconderlo con la postproduzione, ma uno dei miei ricordi più fondanti riguardo al fare fumetti è stato proprio vedere degli originali di Dylan Dog completamente sbianchettati: se sbagliavano e sbianchettavano i disegnatori di Dylan Dog, che all’epoca erano delle divinità per me, potevo benissimo farlo anche io in quanto piccolo e fallibile essere umano e ancora oggi lo rivendico.) 

12 gennaio: lettera d’amore a uno dei pilastri della casa.

14 gennaio

17 gennaio: partite e bar – binomio godevole.

18 gennaio: Qui lo ammetto, mi sono staccata dal gruppo per stare un po’ con le gallyne – Ma lo avrei fatto anche senza sketchbook.

19 gennaio: rivelo una delle ricette di famiglia (verrà tramandata nei secoli, già me lo sento).

19 gennaio: questa era una ricetta vera e i muffin sono anche venuti bene!

25 gennaio: se ci sono pennuti io disegno pennuti.

26 gennaio: sketch per celebrare la chiusura dei calzini, con l’etichetta del relativo filato sulla sinistra (non ho mai smesso di trattare i miei taccuini come le Smemo delle medie).

26 gennaio: doppietta! Dovrebbe essere una gif che mostra il foglio aprirsi e chiudersi, spero che funzioni (se non funziona l’ho postata anche qui). Insomma, stavo per buttare questo grande foglio di carta velina che avvolgeva un pacco e invece l’ho usato come canvas per pastrocciarci sopra (cvd Smemo).

28 gennaio: il mese si chiude con qualche sketch dalla Gipsoteca Giuseppe Graziosi di Modena , dove ho portato studenti e studentesse a disegnare statue (qui sopra qualche demo per spiegare alcuni passaggi). È un posto molto bello, se potete fateci un salto!

Febbraio è già cominciato e le pagine del taccuino si sono riempite di nuovi sketch. Ci rivediamo a inizio marzo!

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